La scadenza per aderire all’Energy Release è stata prorogata al 3 marzo, offrendo un’opportunità in più per chi non ha ancora scelto il proprio Aggregatore.
Con la proroga è stata inoltre allargata anche la platea dei soggetti ammessi e ampliato il quantitativo di energia assegnabile a 24 TWh/annui. Il GSE, infatti, ha esteso la partecipazione alla procedura di assegnazione ai soggetti iscritti o che abbiano presentato richiesta di inserimento negli elenchi delle imprese energivore relativi all’anno 2025 (oltre a quelli iscritti ai registri 2024), pubblicati da CSEA il 18 gennaio 2025.
Se l’impresa compare negli elenchi di entrambe le annualità, ai fini della valutazione dei consumi rilevanti, verrà preso in considerazione il valore di consumo più elevato tra quelli indicati per l’iscrizione agli elenchi sopracitati. Per le imprese che abbiano già inviato la manifestazione di interesse in forma diretta, sarà possibile entro il 3 marzo correggere l’ammontare dell’energia richiesta in anticipazione.
Se invece non hai ancora selezionato l’aggregatore, è fondamentale trovare il partner giusto per massimizzare i vantaggi dell’iniziativa e ridurre al minimo i rischi.
Grazie alla collaborazione con numerose aziende di consulenza del settore, abbiamo messo a confronto le principali proposte di aggregazione. Di seguito i rischi da tenere in considerazione per valutare l’accesso al meccanismo tramite un aggregatore:
1) Rischio di perdita dei benefici
Per evitare di dover restituire tutti i benefici ottenuti nei tre anni, come esplicitato nella parte VII (Cap. 2) delle Regole Operative del GSE, è cruciale:
– Completare in tempo la realizzazione dell’impianto fotovoltaico
– Firmare il contratto di restituzione entro 30 giorni dalla entrato in esercizio dell’impianto.
Affidarsi ad un aggregatore che abbia già sottoscritto un accordo con il produttore di impianti fotovoltaici e soprattutto che abbia selezionato impianti fotovoltaici già autorizzati e in costruzione è fondamente per ridurre il rischio di perdita del beneficio e garantire un ritorno sicuro dell’investimento.
2) Rischio di inversione dei prezzi
Il valore del Prezzo di Vendita dell’energia del GSE (un prezzo molto prossimo al PUN) è una variabile chiave. Se tale valore dovesse scendere sotto i 65 €/MWh, l’Azienda potrebbe trovarsi nella situazione di dover pagare il GSE. Anche se lo storico recente e le previsioni basate sui forward ci invitano a considerare tale rischio come molto basso, come mostrato in figura, monitorare attentamente le dinamiche del mercato e scegliere un Aggregatore con strategie di mitigazione del rischio può fare la differenza.
3) Rischio di calo dei consumi nei tre anni di anticipazione
Molte Aziende temono che un calo dei consumi possa impattare negativamente sui benefici dell’Energy Release. Tuttavia, il meccanismo considera esclusivamente i dati delle dichiarazioni CSEA per gli anni 2024, 2025 e 2026, offrendo così maggiore stabilità alle previsioni.
ORA Energy Solutions è stato uno dei primi aggregatori a proporsi sul mercato a seguito della pubblicazione del bando Energy Release 2.0. In questi mesi di attività ci siamo confrontati con diversi clienti e aziende di consulenza, arrivando a raccogliere i dati per un’analisi comparativa delle principali offerte. La seguente tabella fornisce quindi una sintesi per supportare le imprese nella scelta della soluzione più vantaggiosa.
*(fornitore di HW, big consulenza generica, piccolo produttore di energia…)
Gli aspetti fondamentali che ci rendono più competitivi rispetto agli altri competitor sono:
Sul secondo aspetto abbiamo lavorato fin dalle primissime battute per individuare un produttore che potesse fornirci importanti tutele sulla realizzazione degli impianti per la restituzione delle quote di Energy Release.
Dopo un attento processo di selezione a gennaio 2025 abbiamo sottoscritto un accordo con una azienda tedesca leader nella realizzazione di impianti fotovoltaici utility scale che realizzerà gli impianti fotovoltaici per la restituzione delle quote di Energy Release ottenute dal nostro aggregato. Tramite questo accordo siamo riusciti ridurre al minimo il rischio che i clienti aggregati si possano trovare a dover restituire i benefici ottenuti nel triennio 2025-2027.
L’accordo tra noi ed il Soggetto Terzo Produttore prevede, infatti, che se il Soggetto Terzo Produttore non dovesse realizzare l’impianto o non dovesse firmare i contratti di restituzione, ORA andrebbe ad applicare una penale pari al quantitativo richiesto dal GSE. Addirittura, a garanzia di questo impegno il Soggetto Terzo Produttore entro 15 giorni dalla assegnazione della quota di Energy Release andrà ad emettere una consistente fideiussione bancaria in favore di ORA.
Se ciò non bastasse, gli impianti dedicati dal Soggetto Terzi Produttore sono tutti autorizzati e in stato avanzato di realizzazione. Un ulteriore aspetto che rende unico il nostro servizio è che tutti gli aspetti dell’accordo tra ORA e Soggetto Terzo Produttore nonché l’elenco degli impianti che il Soggetto Terzo produttore metterà a disposizione dell’Aggregatore ORA sono condivisi con i clienti finali aggregati.
Il nostro aggregato ha ancora a disposizione un limitato contingente di energia per consentire ai clienti di partecipare in forma aggregata all’Energy Release.
Contattaci per non perdere questa grande opportunità unisciti all’aggregato ORA!