Il piano Transizione 5.0 punta a sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese ed è rivolto a tutte le imprese italiane a prescindere da forma giuridica, settore economico di appartenenza, dimensione e regime fiscale adottato.
La Transizione 5.0 prevede l’ottenimento di un credito di imposta compreso tra un minimo del 35% ad un massimo del 45% del valore dell’investimento per due tipologie di interventi: Interventi Trainanti ed Interventi Trainati.
Per Interventi Trainanti si intende beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio dell’impresa, ricompresi negli allegato A e nell’allegato B della legge n° 232/2016, che rispettino i requisiti di interconnessione già previsti dalla Transizione 4.0. e generino una riduzione dei consumi della struttura di almeno il 3% o del 5% dei processi interessati dall’intervento.
Per Interventi Trainati si intende beni materiali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo (ad eccezione delle biomasse), compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta oppure le spese per la formazione del personale sulle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Il credito di imposta ottenibile varia a seconda del risparmio generabile e del valore dell’investimento previsto sui beni trainanti come riportato nella seguente tabella.